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Traumi Oculari

By 24 Luglio 2014Gennaio 28th, 2019No Comments

Quali soggetti sono maggiormente coinvolti?

I traumi oculari colpiscono con maggiore frequenza i soggetti di sesso maschile con età compresa tra i 20 e i 40 anni. Naturalmente i bambini fino ai 14 anni sono particolarmente a rischio durante le attività di gioco. La maggior parte dei traumi per gli uomini avvengono in ambiente esterno (posto di lavoro, pratiche sportive, lavori di giardinaggio o fai-da-te); per le donne, invece, il luogo potenzialmente più pericoloso è l’ambiente domestico.

Possono provocare conseguenze gravi?

Dipende dall’entità del trauma oculare e dalle parti del bulbo oculare coinvolte.

I traumi da cosa possono essere causati?

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Tra le cause dirette dei traumi oculari si rilevano con una certa frequenza le pallonate, in particolare mentre si gioca a calcio. A seguire, in ordine di frequenza, i traumi vengono riscontrati a seguito di aggressioni (maggiormente gravi quelli in cui sono state utilizzate bottiglie di vetro). Anche le cadute, accidentali o a seguito di patologie, possono provocare traumi oculari importanti, soprattutto nelle persone anziane.

Altri traumi oculari che si registrano con una certa frequenza sono quelli dovuti a contatto accidentale con rami o foglie d’albero, con molle elastiche, con frammenti metallici o utensili di vario genere utilizzati in ambito domestico. In occasione delle festività (soprattutto durante il periodo del Capodanno) diventa molto pericoloso lo scoppio di petardi, o stappare le bottiglie di spumante senza prestare attenzione al tappo (un trauma del genere è purtroppo molto diffuso). Infine capita di osservare molti casi di traumi oculari a seguito di incidenti stradali, più o meno gravi, in particolare se il bulbo viene in contatto con frammenti metallici o di vetro, oppure se il capo urta violentemente il volante (in genere se non si indossa la cintura), comportando fratture del pavimento dell’orbita.

Come si possono prevenire?

Una buona norma per la prevenzione dei traumi oculari è certamente quella di svolgere qualsiasi attività con la maggiore attenzione possibile e tutela per la salute dei propri occhi.

–      Se si utilizzano oggetti taglienti, acuminati o che possono liberare schegge, occorre munirsi sempre di apposita mascherina di protezione per gli occhi o di occhiali protettivi.

–         In auto allacciare sempre la cintura di sicurezza e non guidare oltre il limite massimo di velocità consentita.

–         Se si hanno problemi di deambulazione o di equilibrio gravi, evitare spostamenti imprudenti o comunque chiedere sempre l’aiuto di qualcuno.

–         Controllare sempre che i bambini (notoriamente non curanti del pericolo) non entrino in contatto con oggetti muniti di molle, che potrebbero facilmente colpire gli occhi se non utilizzate correttamente, o con giocattoli dai bordi appuntiti o, comunque, non adatti alla loro età.

–         Particolare cautela richiede anche la pratica sportiva in cui sono previste azioni di contatto deciso con altri giocatori (pugni o colpi al viso nel pugilato o nel karate) o con oggetti (pallonate nel calcio, traumi da pallina nel tennis, ecc.).

Come mi devo comportare se ho riportato un trauma all’occhio?

In caso di trauma oculare, soprattutto se piuttosto violento, è sempre bene farsi controllare subito dall’oculista, possibilmente recandosi a un pronto soccorso oculistico. Spesso dopo un incidente non ci sono immediatamente segni evidenti di un problema agli occhi, ma se non si effettua subito una visita specialistica che escluda un qualsiasi danno (per esempio alla retina), si rischia di compromettere la guarigione completa.

In caso di sospetto trauma sulla cornea (abrasione o graffi) non aspettare che l’occhio diventi gonfio, molto rosso o dolente ma recarsi tempestivamente dall’oculista, altrimenti si corre il rischio che la lesione si infetti (soprattutto se è piuttosto profonda e/o estesa).

Se gli occhi sono entrati in contatto con sostanze tossiche, occorre subito lavare la parte con abbondante acqua fredda e sciacquare bene in modo da ripulire eventuali residui della sostanza e poi recarsi dallo specialista.

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Cosa ancora più importante se, dopo qualsiasi trauma oculare, anche in assenza di lesioni importanti visibili dall’esterno, si nota un’alterazione qualitativa o quantitativa della vista: non sottovalutare il problema, “aspettando che passi da solo”, ma recarsi a controllo dall’oculista per assicurarsi che l’occhio stia effettivamente bene.

Con un bambino piccolo bisogna comportarsi in modo diverso?

I bambini richiedono più attenzioni: bisogna assicurarsi che, soprattutto se piccoli, non abbiano accesso a oggetti potenzialmente lesivi o contundenti (forbici, coltelli, ecc.). La supervisione di un adulto è sempre fondamentale. Inoltre bisogna assicurarsi che prodotti caustici (come la soda e simili) non siano accessibili.

Spesso i bambini non sono in grado di descrivere con precisione il disturbo che hanno, o viceversa se sono molto spaventati possono continuare a lamentarsi o a piangere anche in assenza di un problema reale. Per cui nei “piccolini” è necessario magari essere ancora più scrupolosi e fargli eseguire comunque un controllo da un medico oculista dopo il trauma, visto che spesso non si è in grado di stabilire da soli l’entità del trauma stesso.

Ho urtato contro uno spigolo ma non sono andato al pronto soccorso, potrei avere problemi una volta passato il dolore oculare?

In questi casi è necessario stabilire la violenza dell’urto. Ossia: se l’impatto con lo spigolo è stato molto lieve, non c’è stato un coinvolgimento corneale, esternamente si nota solo un lieve gonfiore o arrossamento nella zona perioculare con dolore circoscritto, la vista è normale, è molto probabile che il trauma non abbia causato nessun problema. Se invece, l’impatto è stato violento, il dolore è acuto (può venire il mal di testa), la vista è sfuocata in un punto qualsiasi del campo visivo, è bene recarsi subito al pronto soccorso. Lo stesso bisogna fare se ci si è causticati gravemente con sostanze chimiche.


Come si classificano?

In generale i traumi oculari si possono suddividere in due gruppi:
1) traumi contusivi. Vanno distinti, a loro volta, in diretti (il corpo contundente ha colpito direttamente l’occhio) e indiretti (il corpo contundente ha danneggiato le strutture ossee vicine al bulbo oculare oppure si tratta di un trauma dovuto a un contraccolpo). Le contusioni del bulbo sono piuttosto comuni e i loro effetti dipendono dalla violenza del trauma.

Possiamo avere quadri lievi, con presenza di emorragie sottocongiuntivali e abrasioni corneali. Oppure si possono avere quadri più gravi, quali i seguenti:

a) emorragie in camera anteriore (ipoema traumatico), causa di possibili ulteriori complicazioni quali glaucoma secondario ed ematosi corneale;

b) rottura del muscolo che controlla la dilatazione della pupilla (si può avere sensazione di abbagliamento e problemi nella messa a fuoco);

c) distacco dell’iride (si sposta, di solito parzialmente, dalla sua naturale sede anatomica, con possibile spostamento della pupilla o può dare visione doppia, creandosi un’altra fessura che fa filtrare la luce);

d) danni al cristallino (sublussazione o lussazione);

e) emorragia vitreale (emovitreo);

f) edema di Berlin (accumulo di liquido all’interno della retina, nella zona centrale, da cui di solito si guarisce perché si riassorbe);

g) emorragia maculare (ossia del centro della retina);

h) rotture della coroide;

i) rotture o disinserzione periferica del tessuto retinico (spostamento retinico ovvero dialisi).

Soprattutto in seguito ad aggressioni è facile riscontrare, oltre ai segni del trauma oculare, una concomitante frattura delle strutture ossee dell’orbita che potrebbero bloccare il movimento dei muscoli oculari e causare visione doppia (diplopia).

I traumi oculari sono, inoltre, la prima causa di distacco di retina nei giovani. Il quadro più grave della patologia contusiva, soprattutto diretta, è comunque lo scoppio del bulbo.

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2) traumi perforanti. I danni a livello oculare hanno uno spettro molto ampio, passando da minime perforazioni o ferite lineari del bulbo ad ampie lacerazioni con sconvolgimento dell’intera architettura oculare.

Si possono avere:

a) ferite e lacerazioni corneali, sclerali, del corpo ciliare;

b) fuoriuscita dell’iride dalla sua sede (prolasso irideo);

c) cataratta traumatica;

d) emorragia vitreale (emovitreo);

e) endoftalmite;

f) distacco di retina;

g) oftalmia simpatica (tipologia di uveite, detta totale granulomatosa, che colpisce l’occhio non interessato dal trauma anche a distanza di tempo dall’evento. Si tratta di un’infiammazione oculare).

Molta attenzione va posta nell’evidenziare l’eventuale presenza di corpo estranei all’interno dell’occhio (endobulbari).

Quanto sono diffusi i traumi oculari?

I traumi oculari sono un evento piuttosto frequente. L’occhio è il terzo distretto corporeo (dopo mani e piedi) ad essere coinvolto. Fortunatamente l’incidenza dei traumi oculari gravi non è molto elevata, tanto che una buona percentuale di essi viene risolto senza ricovero. Tuttavia ciò non implica per forza che non ci siano esiti permanenti i quali, a volte, sono anche piuttosto gravi o invalidanti.

I traumi oculari a bulbo aperto, in particolare lo scoppio del bulbo e le ferite perforanti con ritenzione di corpo estraneo, hanno la prognosi peggiore, con gravi risvolti sulla quantità di vista residua. Soprattutto il deficit visivo che si verifica nei bambini può avere importanti risvolti nello sviluppo psico-fisico del bambino, in quanto la vista è da sempre considerata il senso cardine nell’apprendimento, nell’acquisizione di stimoli esterni, nell’acquisizione di una corretta postura e deambulazione.

In conclusione, i traumi oculari sono un’importante causa di perdita della visione monoculare e quindi di menomazione grave, pertanto hanno una grande rilevanza sociale, psicologica ed economica, inoltre costituiscono la principale causa di cecità monolaterale in una fascia di popolazione di età piuttosto giovane. Dunque la loro prevenzione è fondamentale.