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NewsPneumologia

Asma

By 19 Giugno 2014Ottobre 26th, 2014No Comments

L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree che determina una infiammazione cronica dei bronchi con iperreattività a numerose cause irritative. Colpisce circa 300 milioni di persone nel mondo, può insorgere a qualsiasi età e può essere legata o meno ad una sensibilizzazione allergica. L’asma causa ricorrenti episodi di dispnea (affanno) caratterizzati da respiro sibilante e senso di costrizione toracica, accompagnati da tosse; gli attacchi sono più frequenti al mattino o durante la notte. L’asma può essere trattata e tenuta sotto controllo, permettendo così al paziente di svolgere una vita abbastanza normale.

Le vie aeree sono simili ai rami di un albero, via via più piccoli, man mano che si diramano e servono a veicolare l’aria che respiriamo dentro i polmoni. In condizioni di normalità, l’aria entra nelle vie aeree e arriva agli alveoli polmonari, una sorta di estroflessioni a grappolo d’uva  che originano dalle ultime ramificazioni bronchiali. Negli alveoli polmonari il sangue si carica di ossigeno contenuto nell’aria inspirata e si libera dell’anidride carbonica che viene eliminata con l’espirazione successiva.

Quando l’asma non è sotto controllo, l’infiammazioni delle pareti delle vie aeree le rende ispessite ed edematose, ostacolando il passaggio dell’aria; inoltre le cellule muscolari che circondano le vie aeree possono contrarsi più o meno violentemente restringendo le vie aeree (broncospasmo), ed ostacolando ancora di più il passaggio dell’aria che infine può essere impedito anche dalla la produzione di secrezioni (muco) che riempiono vie aeree.

CAUSE

I soggetti che soffrono di alcune patologie, in particolare quelle allergiche sono più a rischio di sviluppare un asma bronchiale. Ad esempio, nel 70-80% dei pazienti con asma è presente anche una rinite.

La crisi d’asma può essere scatenata dal contatto con allergeni, vale a dire sostanze ambientali alle quali l’organismo è sensibile ed alle quali risponde con l’attività delle cellule del sistema immunitario (anticorpi IgE):

  • acari (presenti nei cuscini, nei materassi, nelle coperte e nelle imbottiture, ecc..);
  • pelo e forfora di animali;
  • muffe;
  • pollini;
  • alimenti (nei casi di cross-reattività tra pollini ed alimenti, o nei casi di reazioni allergiche ad alimenti);
  • sostanze chimiche, spray (profumi, insetticidi, prodotti per la pulizia della casa, ecc..);
  • inquinanti degli ambienti esterni (particolato: PM10 e PM2.5, ozono, biossido di azoto) e degli ambienti interni (particolato, biossido di azoto,aldeidi, microinquinanti BTEX);
  • fumo di tabacco (sigaretta, pipa, sigaro, ecc);
  • farmaci (ad esempio l’aspirina e i beta-bloccanti);

La risposta immunitaria agli allergeni, quando esistente, è causa della infiammazione bronchiale che determina la malattia asmatica.

Anche le infezioni virali, un violento esercizio fisico (ad esempio durante un’attività sportiva), una forte emozione, possono scatenare una crisi asmatica.

L’asma infine, come tutte le patologie associate al patrimonio genetico dell’individuo, può essere ereditaria.

SINTOMI E SEGNI

Si sospetta la presenza di asma in caso di:

  • respiro sibilante o fischi;
  • tosse (che peggiora di notte);
  • difficoltà di respiro (episodi ripetuti);
  • senso di costrizione toracica (episodi ripetuti);

Questi sintomi possono presentarsi o peggiorare di notte e in alcune stagioni. Peggiorano in seguito all’esposizione ad allergeni, fumo, emozioni, sforzi intensi, infezioni virali.
 Una volta effettuata la diagnosi, grande importanza riveste anche il riconoscimento di una imminente crisi asmatica. I principali sintomi d’allarme che ne fanno presagire l’arrivo possono essere riassunti come segue:

  • tosse, spesso insistente;
  • respiro sibilante;
  • difficoltà respiratoria;
  • senso di costrizione toracica;
  • risvegli notturni con fame d’aria;
  • nei soggetti sotto trattamento, la necessità di ricorrere più volte ( > 4 volte) ai farmaci d’emergenza nella stessa giornata. Questo è un importante campanello d’allarme di una situazione asmatica non controllata adeguatamente che dovrebbe essere rivalutata rapidamente dal proprio medico, possibilmente il giorno stesso;

Le caratteristiche di una grave crisi asmatica possono essere riassunte come segue:

  • il paziente non riesce a respirare,è piegato in avanti, fatica a parlare, è molto agitato o anche confuso e compie atti respiratori veloci ma inefficaci (tachipnea, frequenza respiratoria > 30 atti/min)che può apparire anche più elevata nei bambini (nel bambino di età 1-5 anni tachipnea, frequenza respiratoria >50 atti/min);
  • la frequenza cardiaca è molto elevata (fino anche a oltre> 120/min negli adulti e nei bambini (nel bambino di età 2-8 anni frequenza cardiaca > 110/min);
  • nel bambino: pallore/cianosi, marcato uso dei muscoli accessori, movimenti toraco-addominali paradossi, gasping, respiro sibilante assente;
  • risposta lenta, incompleta e di breve durata ai farmaci d’emergenza (i broncodilatatori a rapida azione);
  • peggioramento progressivo dei sintomi (fino alla perdita di conoscenza ed alla morte);

In caso di crisi d’asma:

  • assumere subito i farmaci d’emergenza ( seguendo le indicazioni del proprio medico o dello specialista in malattie respiratorie, indicate nel piano di azione per la gestione della crisi di asma);
  • tentare di allontanarsi dalla causa scatenante (esempio: allergene, fumo);
  • conservare la calma regolando la respirazione per riuscire a espirare in modo prolungato per tentare di svuotare i polmoni iperinsufflati; ogni svuotamento del polmone consente di riempire di aria nuova e carica di ossigeno gli stessi e di migliorare la ventilazione; malgrado le sensazioni soggettive la maggiore difficoltà dell’asmatico è quella espiratoria;
  • bisogna restare a riposo per non consumare ossigeno, riservandolo solo ai muscoli respiratori;

chiamare immediatamente aiuto o farsi accompagnare in pronto soccorso se:

  • si continua a respirare male (respiro accelerato e difficoltoso) dopo aver assunto i farmaci d’emergenza;
  • le unghie delle mani e le labbra diventano violacee;
  • si fa fatica a parlare;
  • non si riesce a camminare;
  • la pelle intorno alle costole e al collo viene come risucchiata verso l’interno del corpo nello sforzo di respirare;
  • il cuore batte molto veloce;
  • il naso è completamente dilatato nello sforzo di inalare aria;
  • nel bambino: ridotta capacità (poche parole) di parlare, agitazione intensa, pallore/cianosi, marcato uso dei muscoli accessori, respiro sibilante inspiratorio ed espiratorio, frequenza cardiaca > 110/min, frequenza respiratoria >50 atti/min;

Cosa fare se si soffre d’asma

  • prendere regolarmente le medicine prescritte dal medico e indicate nel piano di trattamento dell’asma, sottoporsi a regolari visite di controllo 2-3 volte l’anno, anche se tutto è apparentemente sotto controllo;
  • imparare a conoscere bene i sintomi dell’asma e degli attacchi e conoscere le procedure da mettere in atto in caso di emergenza;
  • nel caso di fumatori: smettere di fumare. Evitare il fumo passivo, evitare di esporre i bambini al fumo passivo ed evitare il “fumo di terza mano”, che è dato dai fattori cancerogeni derivanti dalla nicotina presenti su pareti e pavimenti e nell’abitacolo dell’automobile. A differenza del fumo passivo, quello di “terza mano” consiste, infatti, nell’insieme delle tossine che restano nell’ambiente dopo che la sigaretta è stata spenta e che ristagnano negli ambienti chiusi (uffici,abitazioni,automobili….);
  • Stare lontani da tutti quei fattori, individuati con l’aiuto del proprio medico, che possono scatenare un attacco d’asma, quali ad esempio: peli o forfora di animali, (quali cani, gatti, cavallo, ecc); scarafaggi; fumo di sigaretta o fumi di combustione (caminetto, ecc); polvere (togliere tendaggi pesanti e tappeti dalla stanza della persona con asma perché possono diventare ricettacoli di polvere; usare coperture per cuscini e materassi anti-acaro); pollini, spray (profumi, prodotti per la casa, incensi, ecc); alimenti (nei casi di cross-reattività tra pollini ed alimenti, o nei casi di reazioni allergiche ad alimenti); inquinanti degli ambienti esterni e interni;
  • Aprire le finestre per arieggiare la casa, in particolare quando vi siano odori forti, fumi o vapori, evitare la formazione di condensa e muffe e, se presenti, eliminarle;
  • tenere ben chiuse le finestre, se la casa affaccia su una strada molto trafficata o nelle giornate di forte smog,di temperature molto elevate o nelle stagioni dei pollini. L’utilizzo di zanzariere, specie nei periodi di maggior pollinazione favorisce un minore deposito di pollini e polveri esterne nell’ambiente chiuso;
  • uno sforzo fisico improvviso ed intenso può scatenare una crisi asmatica; poiché lo sport è importante e non va abbandonato, è indispensabile parlarne con il proprio medico, che può consigliare l’idoneo approccio terapeutico da seguire prima di fare sport;

DIAGNOSI

Dopo aver raccolto la storia e aver visitato il paziente, il medico chiederà una serie di esami strumentali che possono essenzialmente riassumersi in:

  • esami allergologici al fine di evidenziare se il soggetto che ha mostrato episodi d’asma è allergico o meno e, in caso affermativo, a quale/i allergene/i;
  • valutazione della funzionalità respiratoria mediante spirometria: tale tecnica serve a valutare la ostruzione-riduzione del passaggio dell’aria nelle vie aeree e la sua reversibilità-miglioramento dopo somministrazione di broncodilatatore (I misura può essere effettuata ad esempio rilevando un incremento del FEV1 o volume espiratorio forzato nel 1° secondo di tempo della espirazione > 12%del valore prebroncodilatazione); questo consente di stabilire la diagnosi d’asma. La misurazione del Picco di Flusso Espiratorio (PEF o massimo flusso espirabile forzatamente) è un’altra misura che può contribuire alla diagnosi e al monitoraggio dell’asma (un incremento >20% dopo la somministrazione del broncodilatatore, suggerisce la diagnosi d’asma);

TERAPIA

La terapia per l’asma viene somministrata principalmente per via inalatoria (i farmaci sono disponibili come aerosol predosati in bombolette pressurizzate, erogatori a polvere secca, aerosol) e consiste in:

  • farmaci di fondo ( farmaci che hanno la caratteristica di modificare in meglio l’andamento della malattia nel tempo) che servono a tenere sotto controllo i sintomi ed evitano gli attacchi; questi farmaci si assumono regolarmente. I più efficaci sono i corticosteroidi inalatori, ai quali, se il controllo dell’asma non è raggiunto e mantenuto, si possono associare i beta2-agonisti a lunga durata d’azione, gli antileucotrienici o la teofillina a rilascio controllato (N.B. i beta2-agonisti a lunga durata di azione devono essere sempre utilizzati in associazione con i corticosteroidi inalatori);
  • farmaci al bisogno (broncodilatatori, beta2-agonisti a rapida insorgenza d’azione) servono a risolvere rapidamente i sintomi in caso di crisi di asma; se vengono utilizzati dal paziente troppo spesso, significa che la malattia non è controllata e che è necessario recarsi dal medico urgentemente per rivedere e adeguare la terapia ricorrendo all’utilizzo dei farmaci di fondo;

l trattamento della rinite o sinusite o poliposi nasale, se presenti, può migliorare i sintomi dell’asma. Nei casi di asma chiaramente associato a sensibilizzazione allergica, il trattamento precoce in età pediatrica della patologia da allergia, mediante immunoterapia specifica può prevenire lo sviluppo di asma.

Spesso i pazienti portatori di queste patologie, presentano anche un’ipersensibilità all’aspirina, la cui assunzione va quindi evitata.

In ogni caso non bisogna mai sottovalutare la malattia e, in particolare, le riacutizzazioni perché una grave crisi d’asma può essere mortale.

In caso di shock anafilattico (la forma più grave di reazione allergica che può essere mortale in brevissimo tempo) che può sia complicare l’ asma grave, che simularlo, è necessario somministrare subito adrenalina per via intramuscolare (sono disponibili appositi kit per le emergenze), ossigeno, antistaminici e cortisonici per via endovenosa. Gli individui a rischio di shock anafilattico devono tenere sempre con sé i kit di emergenza. Inoltre, è’ importante che i pazienti e coloro che se ne prendono cura, siano istruiti e periodicamente riverificati dal proprio medico alla gestione della malattia e all’uso corretto dei farmaci per le emergenze.