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NewsPneumologia

Enfisema

By 25 Giugno 2014Gennaio 28th, 2019No Comments

L’enfisema è una condizione clinica appartenente al gruppo delle broncopneumopatie croniche ostruttive (BPCO). E’ caratterizzato da una progressiva distruzione degli alveoli polmonari, le strutture a forma di sacchetto che si trovano all’apice delle diramazioni più piccole dei bronchi polmonari e che rappresentano la sede ove avvengono gli scambi gassosi tra il sangue e l’aria che respiriamo. Negli alveoli il sangue si carica di ossigeno e rilascia il suo carico di anidride carbonica che viene eliminato con l’aria espirata.

Nell’enfisema, la distruzione progressiva degli alveoli, comporta una riduzione della superficie polmonare adibita agli scambi gassosi. Ne risulta che il sangue si impoverisce di ossigeno, mentre aumenta il livello di anidride carbonica trasportata nel sangue.

I pazienti affetti da questa condizione presentano dispnea (affanno) prima da sforzo, poi gradualmente anche a riposo e tosse cronica.

La causa più frequente è rappresentata dal fumo di sigaretta. Fondamentale dunque è smettere di fumare, per evitare di peggiorare la situazione. Il trattamento può rallentare la progressione del danno, ma non cancellarlo.

CAUSE

Le principali cause dell’enfisema sono:

  • il fumo;
  • l’esposizione prolungata a fumo passivo;
  • l’inquinamento atmosferico (es. fumi da stufette, caminetti, vapori, ecc)
  • l’esposizione a fumi, polveri o vapori irritanti sul posto di lavoro;
  • il deficit di alfa 1 anti-tripsina (è la carenza ereditaria di una proteina che protegge le fibre elastiche del polmone dalla distruzione);

SINTOMI E SEGNI

In genere la diagnosi di enfisema viene posta in fase avanzata di malattia perché i pazienti non danno peso ai sintomi (tosse con escreato per lunghi periodi, dispnea da sforzo) e tendono ad adeguare il loro stile di vita, per evitare di compiere attività che provochino loro affanno.

Con il progredire della malattia l’enfisema comincia a dare segno di sè (principalmente con l’affanno) impedendo anche lo svolgimento delle normali attività della vita quotidiana. E’ a questo punto che la maggior parte delle persone si reca dal medico, spesso in occasione di un episodio di bronchite acuta o di una polmonite.

  • dispnea, all’inizio da sforzi importanti, poi da sforzi sempre più leggeri, infine anche a riposo;
  • tosse cronica con escreato incolore, soprattutto mattutino;
  • tachipnea (aumento degli atti respiratori al minuto) con espirazione prolungata: aumenta col progredire della malattia;
  • tachicardia (aumento del numero dei battiti cardiaci al minuto): aumenta col progredire della malattia;
  • cianosi: le unghie e le labbra del paziente possono diventare violacee col progredire della malattia;
  • torace a botte: il paziente con enfisema mostra un torace dilatato (come se fosse fisso in ispirazione), a forma di botte;
  • uso dei muscoli respiratori accessori a riposo;

COMPLICANZE

Le complicanze dell’enfisema sono:

  • pneumotorace: la rottura di una bolla di enfisema (soprattutto in caso di formazione delle cosiddette ‘bolle giganti’) può provocare un collasso del polmone; è un’emergenza medica;
  • cuore polmonare cronico: le malattie respiratorie croniche come l’enfisema possono avere ripercussioni negative sul cuore, a causa dell’aumento di pressione all’interno del circolo polmonare;
  • insufficienza respiratoria

DIAGNOSI

Per la valutazione dell’enfisema ci si avvale dei seguenti esami diagnostici:

  • Radiografia del Torace: può confermare la diagnosi di enfisema nei casi ormai avanzati e aiuta ad escludere altre patologie che causano dispnea;
  • TAC Torace: consente una diagnosi più approfondita dell’architettura del polmone e dei danni provocati dall’enfisema, anche in fasi più precoci;
  • Emogasanalisi: è un prelievo di sangue arterioso, normalmente ottenuto da un’arteria del polso, che consente di misurare il contenuto di ossigeno e anidride carbonica nel sangue;
  • Prove di funzionalità respiratoria (Spirometria): consentono di valutare il volume di aria (inspirazione ed espirazione) mobilizzato attraverso le vie aeree e il tempo impiegato per farlo;
  • Test del Cammino (6 minuti): serve a valutare il grado di invalidità causato dalla BPCO e a monitorare l’efficacia di un programma di riabilitazione respiratoria;

TERAPIA

Il provvedimento fondamentale è smettere immediatamente di fumare e proteggersi dall’esposizione a fonti di inquinamento e fumo passivo.

I farmaci a disposizione non sono in grado di cancellare il danno strutturale provocato dall’enfisema; possono tuttavia alleviarne i sintomi e ritardarne la progressione:

  • corticosteroidi per via inalatoria (attraverso spray predosati,  aerosol);
  • broncodilatatori per via inalatoria (attraverso spray predosati, aerosol);
  • antibiotici per via sistemica (in compresse o per via endovenosa) in caso di bronchiti o polmoniti;
  • programmi di riabilitazione respiratoria;
  • ossigenoterapia (nelle quantità prescritte dallo Pneumologo sulla base dell’emogasanalisi); in genere viene prescritta quando la PaO2 (pressione parziale di ossigeno nel sangue arterioso) scende al di sotto di 55 mmHg o la saturazione di ossigeno scende al di sotto del 90%. Si somministra attraverso cannule nasali;
  • vaccinazioni: antipneumococicca e antinfluenzale (annuale); le infezioni producono riacutizzazioni delle broncopneumopatie croniche ostruttive; è importante prevenirle, anche attraverso le vaccinazioni;
  • terapia chirurgica (bullectomia, interventi di riduzione delle parti di polmone più danneggiate dall’enfisema, trapianto polmonare);

PREVENZIONE

Ecco cosa fare se si è affetti da enfisema:

  • smettere immediatamente di fumare;
  • evitare di venire a contatto con sostanze irritanti per le vie respiratorie, in casa (incensi, fumi e vapori di cottura, spray per l’igiene della casa, detergenti, vernici, ecc) e all’esterno (inquinanti, gas di scarico, ecc.);
  • fare attività fisica regolare (che migliora la capacità polmonare);
  • seguire una dieta sana;
  • proteggersi dalle infezioni, attraverso le vaccinazioni (antipneumococcica e antinfluenzale), lavando le mani di frequente (o usando un gel disinfettante) ed eventualmente indossando una mascherina quando ci si trova in luoghi chiusi e affollati (ad esempio sui mezzi pubblici);
  • evitare di esporsi al freddo (o se necessario, proteggere la bocca e il naso con una sciarpa);