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GinecologiaNews

Ecografie Ostetriche

By 24 Luglio 2014Gennaio 28th, 2019No Comments

ECOGRAFIA PRECOCE del PRIMO TRIMESTRE

Si esegue solitamente tra la 7a e l’11a settimana di gestazione. Tale esame ecografico è finalizzato alla diagnosi e datazione della  gravidanza, alla definizione della sede di impianto del sacco gestazionale, del numero e della vitalità degli embrioni. Si può eseguire sia per via addominale che per via trans-vaginale (ecografia interna).

SCREENING del PRIMO TRIMESTRE (Test Combinato o Bi Test o OSCAR)

Per ogni donna in gravidanza esiste il rischio che il feto possa essere affetto da un’anomalia cromosomica, tipo la Sindrome di Down. Tale rischio statisticamente aumenta con l’aumentare dell’età materna. Per escludere con certezza che il feto abbia un’anomalia cromosomica è necessario eseguire un test diagnostico invasivo: Villocentesi o  Amniocentesi. Tali esami, tuttavia, non possono essere offerti a tutte le gestanti, poiché ad essi è correlato un rischio  di aborto, seppur minimo (circa 1%).

Tra 11a13asettimane di gravidanza è possibile eseguire un test di screening non invasivo (Test Combinato o Bi Test o OSCAR) per calcolare la probabilità che il feto sia affetto da un’anomalia cromosomica.  Questo test può essere offerto a tutte le gestanti, in quanto esente da rischi per la gravidanza, e consiste in:

un prelievo di sangue materno, per il dosaggio di alcuni ormoni prodotti dalla placenta (βHCG libera e PAPP-A)

– un’ecografia, per la valutazione di particolari marcatori (Translucenza Nucale, Osso Nasale, Dotto Venoso, Tricuspide, etc) che possano far sospettare un’anomalia dei cromosomi

Combinando l’età materna con i risultati del prelievo e dell’ecografia, è calcolato il rischio, specifico per quella gravidanza, di avere un feto affetto da Sindrome di Down e altre malattie cromosomiche. Alle gestanti ad alto rischio viene offerta la possibilità di eseguire una villocentesi o amniocentesi per confermare o escludere la diagnosi.

ECOGRAFIA MORFOLOGICA

Si esegue tra la 19a e la 21a settimana di gestazione. E’ uno degli esami più importanti di tutta la gravidanza e consiste nello studio accurato dei principali organi fetali al fine di verificare l’assenza/presenza di alcune malformazioni congenite maggiori del feto. Prevede inoltre la valutazione della crescita fetale, della quantità di liquido amniotico e della posizione della placenta. A quest’epoca è inoltre possibile determinare il sesso del feto se i genitori lo desiderano.

L’accuratezza diagnostica dell’ecografia varia molto secondo l’apparato che si prende in considerazione e del tipo di malformazione. L’esperienza finora acquisita suggerisce che l’esame morfologico consente di identificare dal 30 al 70% delle malformazioni maggiori. Si passa, ad esempio, dal 100% d’individuazione in caso di anencefalia, al 50-70% in caso di malformazioni renali.

L’esame è eseguito secondo delle linee guida nazionali ed internazionali definite dalle società di competenza (SIEOG, Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica; ISUOG, International Society of Ultrasound in Obstetrics and Ginecology), al fine di ottimizzare le possibilità diagnostiche dello stesso.

 ECOGRAFIA del TERZO TIMESTRE (BIOMETRIA e FLUSSIMETRIA)

Si esegue tra la 30a e la 34a settimana di gestazione. Ha lo scopo di valutare la crescita fetale, la quantità di liquido amniotico e la posizione della placenta. In alcuni casi si può inoltre eseguire uno studio della circolazione feto-placentare, tramite l’analisi di alcuni vasi sanguigni fetali (arteria ombelicale, arteria cerebrale media) al fine di valutare se la placenta riesca a nutrire ed ossigenare adeguatamente il feto.

Questa ecografia permette di sospettare anomalie della crescita fetale come, ad esempio, ritardo di crescita, dovuto a scarso apporto di nutrienti ed ossigeno da parte della placenta, oppure eccessiva velocità di crescita fetale, spesso correlata ad iperglicemia materna o diabete gestazionale. Una diagnosi tempestiva di tali condizioni permette di ottimizzare la gestione della gravidanza al fine di migliorare l’esito della stessa.

CERVICOMETRIA

È un’ecografia trans-vaginale (interna) finalizzata alla visualizzazione e misurazione del collo dell’utero (cervice uterina). Il collo è la porzione dell’utero che comunica con la vagina materna, e che al momento del parto si accorcia e si dilata per consentire la fuoriuscita del feto. Seppur raramente, tale accorciamento può avvenire precocemente durante la gravidanza, aumentando in alcuni casi il rischio di parto prematuro, con più o meno gravi ripercussioni sulla salute del neonato. Una tempestiva identificazione di tali pazienti permette di ottimizzare la gestione della gravidanza al fine di minimizzare tale rischio.

FLUSSIMETRIA UTEROPLACENTARE

È un’ecografia (possibile anche per via trans-vaginale) che mira alla valutazione dei vasi uterini, rispecchiando eventuali aumenti della resistenza del circolo utero-placentare al fine di valutare il rischio di pre-eclampsia, ipertensione gravidica, e ritardo di crescita fetale. Tale esame può essere eseguito su indicazione o come screening, solitamente a partire da 20settimane.