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NefrologiaNews

La Nefrologia: una preziosa sconosciuta

By 25 Giugno 2014Gennaio 28th, 2019No Comments

Capita spesso, anche se molto meno rispetto al passato, grazie agli sforzi divulgativi che sono stati compiuti a livello di mass media, a noi medici specialisti nefrologi di imbatterci nella gente comune che ci chiede di cosa ci occupiamo e che cosa curi la nefrologia. Molto facilmente, per somiglianza fonetica, i nefrologi sono confusi con i neurologi o con gli urologi. Un chiarimento è d’obbligo!

Com’è noto, i neurologi sono medici che diagnosticano e curano le malattie del Sistema Nervoso, mentre gli urologi sono chirurghi che trattano le malattie dell’apparato genito-urinario (vescica, uretra etc.) e dell’apparato riproduttivo maschile (prostata, testicoli, pene etc.). Tra nefrologi e urologi, pur nella loro autonomia, c’è una ovvia intersecazione e sovrapposizione di competenze; per semplificare, la differenza consiste nel fatto che la nefrologia è classificabile come una branca della medicina interna che utilizza terapie mediche per curare le patologie del rene e delle vie urinarie, mentre l’urologia è considerata una branca specialistica chirurgica che ricorre al bisturi in sinergia con la terapia medica o in sua sostituzione.

La parola nefrologia deriva dalla combinazione delle parole greche νεφρός, ‘rene’, e λόγος, ‘scienza, studio’, e rappresenta, perciò, un ramo specialistico internistico che si occupa dei reni. Si definisce nefrologo, dunque, un laureato in medicina che ha conseguito il titolo di specialista in nefrologia, dopo aver seguito un percorso di studi e di training di cinque anni presso una scuola di specializzazione universitaria. Il nefrologo è un medico addestrato nella diagnosi e nella gestione della malattia renale nella sua complessità.

Il rene ha molte funzioni: coaudiuva nella regolazione della pressione sanguigna e degli elettroliti (sodio, potassio, calcio, fosforo etc.); è responsabile del bilanciamento dei liquidi nel corpo e ne regola anche il pH; depura il sangue dai farmaci e dai prodotti del metabolismo dell’azoto e delle proteine; è fondamentale nella produzione dei globuli rossi del sangue etc. Direi che i reni sono i principali filtri del nostro organismo e “rimaneggiano” instancabilmente il sangue, in condizioni fisiologiche, alla velocità di 100-130 ml/min, producendo un liquido biologico di scarto, l’urina, che viene eliminato all’esterno attraverso le vie urinarie. Si intuisce che i nefrologi devono possedere conoscenze molto ampie in medicina interna e sulle malattie riguardanti anche altri apparati e organi; infatti, anche se esistono patologie che colpiscono in prima istanza i reni (tecnicamente chiamate nefropatie primitive), più frequentemente il rene subisce i danni che conseguono a malattie che interessano primitivamente altri organi (nefropatie secondarie): diabete, ipertensione arteriosa, patologie del sangue, del fegato, della gravidanza, dell’intestino, malattie reumatologiche, infettive, neoplasie di varie sedi etc.

Un altro errore diffuso è l’associazione tout court della nefrologia alla dialisi. Il nefrologo esamina tutte le patologie che possono colpire i reni, valutando, di volta in volta, quale metodica utilizzare per diagnosticare con certezza la malattia e quali terapie e/o tecniche operatorie adottare per curare le disfunzioni o le anomalie eventualmente riscontrate. Negli ultimi trent’anni sono stati compiuti passi da gigante nella ricerca nefrologica e con orgoglio sottolineo che i nefrologi italiani si sono “ben difesi” rispetto ai ricercatori di altre nazioni che notoriamente investono molto più denaro nel settore sperimentale. Oggi la ricerca farmacologia mette a disposizione del nefrologo un ampio ventaglio di farmaci sempre più efficaci e selettivi per la cura della malattia renale. Non sempre è possibile guarire, ma è possibile curare e gestire per molti anni la malattia renale in terapia conservativa con l’utilizzo di farmaci, associato a un corretto stile di vita e a una dieta adeguata. Spetta sempre al nefrologo, com’è ovvio, la scelta, qualora sia necessario e se tutti gli sforzi terapeutici si siano rivelati inefficaci, di una terapia sostitutiva (diversi tipi di emodialisi e dialisi peritoneale, trapianto di rene etc.), tenendo conto del tipo di paziente e delle sue quotidiane necessità di vita. Anche nel settore della terapia sostitutiva la ricerca e la tecnologia hanno raggiunto numerosi e più che buoni obiettivi, tutti tesi al miglioramento della qualità della vita del paziente affetto da insufficienza renale avanzata. La migliore terapia sostitutiva è rappresentata dal trapianto di rene e gli sforzi di noi nefrologi sono tesi a sensibilizzare la popolazione alla donazione degli organi post-mortem.

Studi epidemiologici dimostrano chiaramente che le malattie renali croniche sono in continua crescita, di pari passo con il costante incremento dell’età anagrafica e dell’incidenza di patologie croniche quali diabete, ipertensione arteriosa, sovrappeso e obesità. Compito della nefrologia moderna è quello di prevenire il danno renale invitando i pazienti diabetici e ipertesi, in particolare, e tutta la popolazione a eseguire annualmente semplici e poco costose indagini di laboratorio come, ad esempio, l’esame delle urine e il dosaggio della creatinina nel sangue. Diagnosticare precocemente un eventuale danno renale evita che si giunga alla diagnosi tardivamente con conseguenti pochi margini di terapia.

L’invito che rivolgo ai pazienti diabetici e ipertesi, in particolare, ma non solo, è quello di rivolgersi precocemente al nefrologo per svariati motivi:

  1. tra le complicanze più temibili e frequenti del diabete e dell’ipertensione ci sono la nefropatia e l’insufficienza renale;

  2. il danno renale si realizza in maniera silente e subdola, senza che il paziente avverta alcun sintomo e lasciando che continui, quindi, la sua vita in pieno benessere: è dunque necessario controllare periodicamente la pressione sanguigna ed eseguire semplici esami del sangue e delle urine;

  3. è possibile curare e gestire la malattia renale per anni con successo in proporzione alla precocità con cui viene fatta una diagnosi;

  4. essere visitato da un nefrologo non significa dialisi!

Dott. Pietro CIRILLO